Le classi a spasso nella microstoria
Sabato 8 febbraio 2014 le
classi 2E e 2F hanno visitato Conegliano
“tra Medioevo e Rinascimento” accompagnati dalle insegnanti: Scarano, Fontana,
Landini, Fornasier e dalla guida Prof.ssa Pasin.
Prima tappa dell’uscita: la
Chiesa dei SS. Martino e Rosa. All’interno dell’unica navata abbiamo osservato
il pulpito ligneo scolpito con le rappresentazioni dei quattro simboli degli
evangelisti.
Recandoci nell’abside ci
siamo seduti negli stalli del coro disposto su tre livelli: la parte più bassa,
riservata ai giovani monaci, è costituita da semplici panche, il secondo
livello formato da una serie di sedili di legno era molto decorato, il terzo
livello, riservato ai religiosi più esperti, era provvisto di “sputacchiera”.
Sopra il terzo livello era
rappresentata l’Ultima Cena.
Uscendo dalla Chiesa e
attraversando il Ponte di San Martino, percorrendo il Refosso ove un tempo si trovava l’antico fossato fuori le mura, ci
siamo fermati all’altezza della Porta di San Polo detta anche “Porta dei Pidocchi” perché era l’accesso
per tutte quelle persone che arrivavano dal contado e, per questo motivo,
ritenute “poco pulite”.
Proseguendo verso la
Scalinata degli Alpini e salendo attraverso la Galleria Alpago, siamo giunti in
Via XX Settembre. In passato era conosciuta con il nome di “Contrada Granda”
sostituito dall’attuale in memoria della “Breccia di Porta Pia” (20 Settembre
1870).
Uno stretto passaggio sotto
il portico del Duomo ci ha condotto in un cortile interno e, attraverso una
scalinata, siamo entrati nella “Sala dei Battuti” così chiamata perché luogo
d’incontro di una Comunità di flagellanti.
Abbiamo ammirato il soffitto
in legno, le pareti affrescate e, alle finestre, i rui (vetri piombati veneziani dell’epoca). Il soffitto originale è
decorato con foglie e ha la veneranda età di settecento anni. Le pareti,
affrescate da Francesco da Milano, rappresentano scene della Bibbia e della
vita di Gesù e sono divise in due parti: una parete con lo stile originale
dell’artista, un’altra con copie da stampe tedesche (Dürer).
Entrando nella “Sala del Capitolo” abbiamo visto una collezione di Arazzi relativi alla storia d’amore tra Davide e Betsabea. Lo stupore è stato grande quando abbiamo scoperto che essi avevano subito un “taglio” al fine di evitare la visione delle scene più piccanti.
Terminata la visita ci siamo
recati all’interno del Duomo dove abbiamo potuto ammirare la Pala del Cima e i
resti del Beato Ongaro.
La tappa successiva è stata
la casa-museo del Cima situata nell’omonima via che abbiamo percorso per
raggiungere il Convento di San Francesco. Entrando dalla Foresteria dov’è
presente un particolare affresco che rappresenta il Santo piuttosto
“paffutello” con le braccia aperte (in segno di accoglienza), abbiamo raggiunto
il chiostro interno.
Qui, nel centro, è situato
un pozzo in cui sono stati trovati resti dello stampo di una campana, pezzi di
vasellame, argenterie varie. Al primo piano, in luogo dell’attuale Aula Magna,
c’era il Tribunale della Santa Inquisizione dov’ è stata emessa la condanna a
morte per il pittore Riccardo Perucolo giustiziato sul rogo nella Piazza del
Mercato il 20 marzo del 1568.
All’esterno il “Brolo” (orto
dei monaci) dove sono presenti vari tipi di piante e si possono ammirare i
resti delle mura scaligere e il fossato oltre ad uno splendido panorama della
città.
Segnaliamo,
a questo proposito, una curiosità: pare che, in epoca moderna, le pietre delle
mura crollate dentro il fossato siano state utilizzate per costruire la
massicciata della moderna ferrovia.
La
Classe II E
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